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Progetto

Interventi di sistemazione ambientale delle sponde dei canali industriali di Porto Marghera, Venezia

Riuscire ad isolare le colmate della zona industriale, evitando il dilavemento degli inquinati in laguna, è stato uno degli interventi di miglioramento ambientale implementati di maggior successo.
Dati tecnici
  • Periodo: 2006 - In fase esecutiva
  • Paese: Venezia
  • Committente: Consorzio Venezia Nuova concessionario del Magistrato alle Acque di Venezia, ora Provveditorato Interregionale OO.PP. – Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
  • Attività: Direzione dei Lavori
Progetto

Il master plan individua nell’area un sistema di 15 “macroisole” definite secondo criteri geografici e criteri idraulici, con riferimento soprattutto alla separazione fra suoli contaminati e laguna, sono: S. Giuliano, Passo Campalto, 1ª Zona Industriale, Portuale, Raffinerie, Serbatoi Petroliferi, Vecchio Petrolchimico, Nuovo Petrolchimico, Tresse, Malcontenta, Fusina, Macroisole Nord, Forte Marghera – Isola delle Statue, Campalto – Osellino, Aree Agricole. Trattasi di una serie di interventi finalizzati all’arresto e all’inversione dei processi di degrado dell’ambiente lagunare, tra i quali sono ricompresi quelli di protezione delle acque lagunari e dell’ecosistema dai rilasci di sostanze alteranti provenienti da sedimenti inquinati e da depositi di rifiuti collocati all’interno della con terminazione lagunare. Gli interventi specifici in Marghera: marginamenti delle sponde dei canali (messa in sicurezza delle sponde e completamento della messa in sicurezza), asportazione di sedimenti inquinati dagli stessi, copertura dei sedimenti inquinati esistenti tra Venezia e Porto Marghera.
Interventi di 1ª fase:
I sistemi di messa in sicurezza delle sponde prevedono generalmente marginamenti costituiti da una serie di palancole metalliche infisse lungo l’asse del filo della sponda. Qualora la quota del fondale del canale industriale antistante la schiera di palancole sia maggiore di -4 metri sul l.m.m., il palancolato metallico prevede un rinforzo strutturale costituito da tirantature ed ancoraggi.
Interventi di 2ª fase:
Sono quelli volti ad aumentare, ove necessario, le prestazioni e l’efficacia delle opere di confinamento già esistenti che evitano l’erosione ed intercettano la falda superficiale e le acque meteoriche dilavanti suoli inquinati.

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